Industrial Heritage: il patrimonio industriale in Gran Bretagna

Venerdì 23 Febbraio 2024
Black Country Living Museum, West Midlands

La Gran Bretagna è il luogo in cui è nata la Rivoluzione Industriale e dalla quale è partito un cambiamento enorme che ha coinvolto società e ambito urbanistico, modificando in modo impattante il paesaggio di molti luoghi sull’isola. La Rivoluzione Industriale è stata la scintilla che ha trasformato dei placidi villaggi di campagna nelle città e nelle immense aree metropolitane che conosciamo ora. Fino alla metà del XVII Secolo, l’unica grande città in Gran Bretagna era Londra. A inizio del XIX Secolo, ne potevamo contare più di otto. Parlare di Rivoluzione Industriale, oggi significa anche raccontare tutto quel patrimonio fatto di case, mills, magazzini, moli per lo scarico delle merci, ponti, ferrovie e opere ingegneristiche che, ancora oggi, fanno scuola. Si è trattato di un periodo a tinte forti, dove però la mente umana ha creato qualcosa di speciale che, al giorno d’oggi, possiamo osservare con gli occhi di un viaggiatore curioso e consapevole di quanto il passato abbia da dire.

Viaggiare in Gran Bretagna in cerca di luoghi che ricordino la Rivoluzione Industriale è quanto di più facile ci possa essere. L’ispirazione può essere trovata ovunque, sia essa in un palazzo in città oppure in qualche remota località di campagna. Molti edifici legati a quel periodo – a prescindere da quella che fu la loro destinazione d’uso - sono costruzioni poste sotto tutela per il loro valore storico e questo permette loro di essere conservati a dovere. Una parte significativa, soprattutto nelle città di questi edifici è stata riconvertita in svariati usi: gallerie d’arte, ristoranti, bar, open space e molto altro ancora. Le riconversioni sono state fatte in modo sapiente e coscenzioso, preservando le caratteriste principali di questi edifici, che rappresentano una parte importantissima del patrimonio storico della Gran Bretagna.

Manchester, tra Ancoats e Castlefield

Manchester è considerata da molti il luogo di nascita vero e proprio della Rivoluzione Industriale e città in cui hanno visto la luce molte invenzioni che hanno rivoluzionato il mondo. Lo si può notare visitando il Museum of Science and Industry, luogo che si trova in quella che fu una delle zone industriali vittoriane più celebri e produttive dell’Inghilterra: il quartiere di Castlefield. Questo museo gratuito racconta il contributo di Manchester al progredire dell’industria e occupa alcuni edifici storici che, un tempo, erano fabbriche o luoghi legati all’indotto dell’industria tessile. Manchester, durante la Rivoluzione Industriale, passò dall’essere un piccolo villaggio in cui veniva venduto il bestiame a un qualcosa definito come “Cottonopolis”. La vista sociale cambiò in maniera impattante e lo racconta bene una scrittrice che visse proprio a ridosso della città, in quella che a metà del XIX Secolo, era una casa di campagna ma che ora è parte integrante della città. Lei era Elizabeth Gaskell, amica intima e biografa di Charlotte Brontë. Il suo “North and South” (Nord e Sud, nell’edizione italiana) mescola un racconto sociale con una storia d’amore ambientata perfettamente nella Manchester di quegli anni. Tornando alla zona di Castlefield, qui è possibile passeggiare lungo il Rochdale Canal e scoprire le vecchie darsene in cui venivano scaricati lana e cotone grezzi e veniva caricato il prodotto finto. Vuoi osservare tutto dall’alto? Non perdere la possibilità di sederti al tavolo del Cloud23, il locale interno all’Hotel Hilton di Deansgate, dove l’afternoon tea guarda al futuro e i cocktail sono tra i migliori della città. Le sue vetrate regalano uno dei migliori panorami su questa parte di città.

Da Castlefield, spostandosi a piedi lungo Deansgate in direzione del centro, è possibile osservare sulla destra quelli che, un tempo, erano gli uffici degli spedizionieri di epoca vittoriana. La Rivoluzione Industriale non portò solamente uffici, magazzini e fabbriche. Gli industriali, una volta diventati abbienti, venivano colti dallo spirito della filantropia e attuavano opere caritatevoli per la popolazione fatta soprattutto di operai. Fu così che John Rylands aprì la sua John Rylands Library, parte ancora oggi del folto patrimonio di biblioteche della città. Oltrepassato il centro di Manchester e raggiunta la Ring Road, non sarà difficile ritrovare l’eredità industriale della città approdando nel quartiere di Ancoats, dove le vecchie tessiture sono ora degli edifici tutelati e ben conservati, trasformati anche in loft di lusso o luoghi per eventi. Al centro di Ancoats troviamo Cutting Room Square, una piazza dall’architettura moderna ma in perfetto accordo col passato fatto di mattoni rossi e grandi fabbriche pronte ad accogliere migliaia di persone. Questa piazza ha al suo centro alcuni totem che ricordano il ruolo degli Italiani nell’industria tessile di Manchester. Se, passeggiando, ti venisse fare, sappi che ti trovi nelle vicinanze di due piccole perle gastronomiche della città. La prima si affaccia proprio sulla piazza e si chiama Elnecot: si tratta di un ristorante dove il cibo nasce per essere condiviso con i propri amici e commensali. Piatti dalla materia prima eccellente e con una buona ricerca alla base. In carta ci sono spesso le polpette al sugo: un omaggio all’Italia, molto ben riuscito. Anche per la produzione home made di pane di ottimo livello. La seconda proposta gastronomica di questa zona è un pub dove le proposte gastronomiche potrebbero entrare di diritto nel gruppo del “fine dining”. Si chiama Edinburgh Castle ed è aperto dal 1811.  

Leeds Dock, tra modernità e storia

Come noterai, molte ex zone legate all’inizio della Rivoluzione Industriale sono ora una sorta di ponte tra passato e futuro. Il recupero e il restauro di molti edifici è stato fatto a regola d’arte, in modo da non rovinare nulla dell’atmosfera storica nata all’interno di un’ex area industriale. Lo sa bene una zona di Leeds, altra città molto interessante nel nord dell’Inghilterra. Questa zona è quella di Leeds Dock, dove l’acqua è protagonista grazie a darsene, canali e alla presenza del fiume Aire. Qui, in Perfetto accordo col recupero industriale, sono stati costruiti molti edifici nuovi in cui ora si trovano hotel, ristoranti e locali di ogni tipo. La zona di Leeds Dock era, un tempo, il posto in cui – sfruttando proprio la grande rete di canali che segnano tutto il territorio della Gran Bretagna – venivano caricati i prodotti dell’industria tessile. Nello Yorkshire imperavano i lanifici e lo si può notare senza fatica anche viaggiando in treno da Manchester a Leeds, per esempio. Il paesaggio è un misto di villaggi con case in pietra grigia, dal fascino intenso, posti ai piedi di colline capaci di essere verdissime anche in inverno. Sullo sfondo di tutto questo ci sono i Mills, le aziende tessile. Erano chiamate così per via delle macchine da cardatura e filatura, dato che il loro movimento ricordava quello di un mulino.

Leeds Dock non fa eccezione, se non per il fatto che l’immagine di sfondo è il centro della città di Leeds. I canali e il fiume possono essere seguiti a piedi, dato che le rive sono diventate un sentiero pubblico sul quale camminano spesso sia i viaggiatori che gli abitanti stessi di Leeds. Seguendo il fiume in direzione opposta rispetto al centro, si può raggiungere la zona di Armley Mills, dove si trovavano alcune delle industrie tessili più importanti di Leeds. Questa zona industriale è diventata ora un vero e proprio museo dove si può ammirare l’architettura industriale al proprio meglio. Oltre a questo, il museo conserva alcuni macchinari storici per l’industria tessile e ben racconta la vita della società dello Yorkshire ai tempi in cui, anche Leeds, è passata da piccola città a grande polo manifatturiero. Questo museo vanta anche una collezione legata al mondo della ferrovia e al suo sviluppo nel West Yorkshire.

Il racconto della Leeds industriale non sarebbe completo senza una passeggiata in centro dove possiamo trovare gli effetti della ricchezza portata in città dall’industria. In centro di Leeds vanta alcune della Arcade più belle di tutta l’Inghilterra. Una Arcade è una galleria commerciale, un luogo dove si poteva fare shopping al coperto. Le Arcade di Leeds ben raccontano il passato della città. Nel caso ti venisse fame, il luogo ideale al quale puntare è il Kirkgate Market, il mercato coperto di Leeds che, per molto tempo, è stato uno dei più grandi d’Europa. L’edificio in cui si trova ospita il primo negozio Marks & Spencer della storia della Gran Bretagna e, in virtù del fatto che Leeds sia considerata la Food Capital del nord del’Inghilterra, nella food court di questo mercato si trova di tutto: dal cibo indiano più speziato e profumato alle proposte che fecero il bene della classe operaia dello Yorkshire che, al giorno d’oggi, hanno trovato una nuova espressione senza perdere di gusto e significato. Non c’è Yorkshire Pudding più speciale di quello che mangerai qui, a un prezzo davvero interessante.

Per una gita fuori porta, sempre seguendo io tema della Rivoluzione Industriale, ti consigliamo di raggiungere Saltaire (parte de comune di Shipley), località che si trova a circa mezz’ora di treno da Leeds. Qui troverai il Salts Mill & 1853 Gallery, un sito Patrimonio UNESCO.

Oltre alla conservazione di tutta l’archeologia industriale di questo sito, qui potrai conoscere meglio la figura di David Hockney un artista nato proprio nella vicina Bradford. Hockney è pittore, fotografo, scenografo e vanta opere vendute all’asta per milioni di sterline. La 1853 Gallery vanta la più grande collezione delle sue opere. In un luogo come questo, l’industria lascia spazio all’arte, alla creatività e alla bellezza più profonda.

 

Birmingham, tra cioccolata, canali e Black Country

Parlando di Birmingham, non si considera spesso una caratteristica fondamentale di questa città delle Midlands. Oltre a essere la seconda città più grande di tutta la Gran Bretagna, Birmingham possiede la rete di canali più vasta di tutta l’isola. A cosa dobbiamo queste autostrade d’acqua? Sicuramente all’importanza di Birmingham durante la Rivoluzione Indutriale.

Se la zona di Leeds e Manchester era il regno del tessile, scendendo nelle Midlands si entra nel dominio di tutto ciò che riguarda le officine meccaniche. Birmingham si trova a ridosso di una contea chiama Black Country, descritta da molte persone nel XIX Secolo come un luogo simile all’inferno. Perché? Perché, nel viaggiare di notte attraverso luoghi come Wolverhampton o Birmingham stessa, l’unico bagliore che si notava era quello dei forni e dei fuochi delle officine meccaniche, pronti a fare da contrasto a un ambiente dove l’illuminazione notturna proprio non c’era. Questa caratteristica era così peculiare di questa zona da mostrarsi anche nella serie tv più celebre ambientata Birmingham: Peakt Blinders. Molte scene girate di sera mostrano il contrasto tra il buio di Digbeth e le officine meccaniche sempre in attività.

La città di Birmingham si mostra oggi nel suo lato più moderno: la Seconda Guerra Mondiale portò copiosi bombardamenti in città, proprio perché qui si fabbricavano i componenti meccanici necessari per l’esercito britannico. Qualcosa, però, in città è rimasto intatto dai tempi della Rivoluzione Industriale e oggi è diventato un luogo speciale dove vivere momenti spensierati, passeggiare e gustare qualcosa di buono. Stiamo parlando del Gas Street Basin, una delle darsene principali in città, proprio a ridosso del centro, dove l’atmosfera della Birmingham dei tempi antichi è sicuramente intatta e dove è piacevolissimo camminare.

Il Gas Street Basin fa parte della rete del Birmingham-Worcester Canal, i cui lavori iniziarono alla fine del 1700 per unire le due città, le cui zone industriali stavano iniziando a crescere. Non solo. Questo canale si collega con altri canali britannici e garantiva l’approdo sia al porto di Bristol, a ovest, che a quello di Londra, a est. Facendo nuovamente riferimento alla serie tv Peaky Blinders, i protagonisti approfittano spesso della rete di canali per spostarsi verso la capitale britannica. Il canale è ancora perfettamente navigabile anche ora e, lungo il suo corso, ci sono sentieri per tutti i gusti. La distanza tra Worcester e Birmingham è di circa 47 km e questo rende il canale una guida perfetta per chi ama inserire cammini di media lunghezza nelle proprie vacanze in giro per la Gran Bretagna.

Nel caso volessi camminare meno ma goderti comunque un po’ di campagna attorno a Birmingham, parti a piedi proprio dal Gas Street Basin e esci dalla città. Ti meraviglierai di quanta natura ci possa essere anche solo a mezz’ora di cammino dalla seconda città della Gran Bretagna. Camminare lungo il Birmimgham-Worcester Canal ti porterà ad approdare, in circa un’ora e mezza di viaggio, al Cadbury World: si tratta, ora, di un luogo dall’aspetto moderno ma che racchiude un’altra grande storia legata alla Rivoluzione Industriale a Birmingham. In città, infatti, non si viveva di sola meccanica. C’era anche la cioccolata… e c’è ancora. Anche l’industria alimentare crebbe tanto in quel periodo storico e nacquero tante delle aziende storiche del mondo gastronomico britannico ancora in attività. Una di essè Cadbury Chocolate che, nel 1800, aveva un piccolo negozio non distante da Bullring nel centro di Birmingham. Da un piccolo negozio si passò a una vera e propria fabbrica di cioccolato, così bella e operosa che sembra abbia ispirato anche Roal Dahl nello scrivere il suo celebre “Charlie e la fabbrica di cioccolato”. Forse c’è ancora qualche Oompa-Loompa in giro.

Attualmente, Cadbury World è un vero e proprio centro visite perfetto per una giornata da trascorrere in famiglia ma utile anche al viaggiatore curioso che ha voglia di scoprire di più sulla storia di Birmingham e, perché no, assaggiare un cioccolato davvero buono e gustoso. Qui vengono organizzate visite guidate e c’è anche la possibilità di prenotare un ottimo afternoon tea

Non c’è viaggio a Birmingham in tema di Rivoluzione Industriale senza un’altra tappa lungo il Birmimgham-Worcester Canal. Nella zona di Dudley, in piena Black Country ma a appena 30 minuti dal centro città, si trova Il Black Cuontry Living Museum, uno dei “musei viventi” più importanti e più belli della Gran Bretagna. Questo museo all’aperto nasce dalla volontà di conservare un villaggio operaio sorto nel 1800, cresciuto e abitato fino agli Anni ’70. Qui vivevano gli operai di molte industrie meccaniche della zona. Una volta spopolato, è stato “congelato” nel tempo in tutte le sue parti: le case, le antiche fucine, il dopolavoro aziendale, i negozi e così via. Passeggiare tra le vie di questo living museum significa fare un viaggio nella storia delle persone che popolavano la Black Country e qui lavoravano. Un fatto curioso riguarda propri i negozi presenti nel Black Country Living Museum di Dudley: sono negozi perfettamente funzionanti e ricoprono ancora lo stesso ruolo di quando sono stati fondati. Il sarto è un sarto, il chippy produce ancora fish & chips e così via. Questo living museum è stato una grande location per la produzione di Peaky Blinders, prestando la propria immagine per raccontare la Birmingham di un tempo.

 

Le immagini a corredo di questa storia si trovano su VisitBritain image library. Per favore, registrati per avere accesso

 

For more information contact:

Silvia Bocciarelli

silvia.bocciarelli@visitbritain.org