Viaggi da non perdere nel 2024: La Scozia sostenibile

Lunedi 27 Novembre 2023
Suspension Bridge, Glasgow, Scozia

Un viaggio in Scozia può assumere molte tinte, molte sfumature. Una nazione come la Scozia dice molto: ha qualcosa per un viaggiatore backpacker, per chi ama le sfide outdoor, per i palati raffinati e per chi cerca semplicemente un significato per la parola bellezza. La Scozia è molteplice e sempre piena di novità, abili a intrecciarsi con una storia davvero importante e con tradizioni che sono esse stesse definizione della nazione.

La Scozia ben si sposa con le esigenze della nostra contemporaneità, come per esempio il fatto – sempre più richiesto sia dagli operatori, che dai viaggiatori, che dalla nazione stessa – di rendere sostenibile un viaggio, breve o lungo che sia. Sostenibilità fa rima con Scozia: la massiccia presenza della natura e la grande volontà di preservarla fanno della Scozia una nazione perfetta per un viaggio sostenibile, green e al quale non manca davvero nulla.

La sostenibilità è un concetto che può essere applicato in diverse modalità: partiamo da un itinerario sostenibile per finire ai tavoli dei migliori ristoranti capaci di esaltare ingredienti e pietanze a chilometro zero.

Un itinerario sostenibile in Scozia

La vastità del territorio scozzese, la grande presenza di siti storici e naturalisti, nonché di Parchi Nazionali, rendono possibili davvero tanti itinerari, dove possiamo tenere presente anche le città più grandi per arrivare alle destinazioni più remote. Se è vero che luoghi come Edimburgo – ed è facile capire perché – soffrono a volte di “overturism”, ce ne sono altri che non aspettano l’ora di essere conquistati. La città stessa offre dei luoghi poco esplorati e fuori dalla portata del turismo di massa.

Questo itinerario prevede un viaggio scozzese molto classico, eppure capace di essere diverso a modo suo.

Le tappe.

  • Edimburgo
  • Glasgow
  • Loch Lomond & Trossachs National Park
  • Oban

Edimburgo: una capitale che ha sempre qualcosa da scoprire

A Edimburgo ci sono dei luoghi in cui non ci si stanca mai di andare: per quante volte si sia visitata la città, una passeggiata sul Royal Mile o una visita al Castello sono sempre d’obbligo. Dietro l’aspetto austero e affascinante delle sue zone più storiche, Edimburgo nasconde (ma nemmeno troppo) delle realtà sostenibili che vale la pena di tenere in considerazione quando si pensa alla Scozia in modo sostenibile.

Quasi la metà di Edimburgo (49,2%) è costituita da terreni identificati come spazi verdi. Si tratta di una percentuale superiore a quella di qualsiasi altra città del Regno Unito. Edimburgo ha anche più parchi insigniti con la Bandiera Verde di qualsiasi altra città del Regno Unito. Il premio Bandiera Verde è un programma istituito nel 1996 per riconoscere e premiare gli spazi verdi che soddisfano uno standard eccezionalmente elevato. Edimburgo ospita 32 parchi con Bandiera Verde, 14 in più rispetto alla seconda città in classifica, Birmingham. Edimburgo ospita il 46% di tutti i parchi insigniti della Bandiera Verde in Scozia.

Partiamo da un grande classico che non tramonta mai: il Royal Botanic Garden, un paradiso dove il verde è di casa e dove si può entrare gratuitamente tutti i giorni della città, fatta eccezione per le serre vittoriane che richiedono un biglietto che, però, vale davvero la pena di pagare. Nel 1670, anno della sua fondazione, doveva essere semplicemente un luogo dove far vivere le piante che fornivano spezie e sapori per la cucina reale e per eventuali preparati medici dell’ora. La vera e propria crescita di questo giardino avvenne in Epoca Vittoriana e Georgiana, diventando un vero e proprio luogo d’incontro. Oltre a essere uno splendido parco con oltre quindici mila piante provenienti da tutto il mondo, il Giardino Botanico di Edimburgo vanta un centro di ricerca che lavora proprio sul tema della sostenibilità.

Da un grande classico, passiamo al futuro. Edimburgo è piena di gallerie e musei da vedere. C’è un luogo davvero interessante da esplorare per comprendere molto sul nostro mondo, su dove stiamo andando e su quello che possiamo fare per preservarlo: Dynamic Earth. Visitare questo luogo significa entrare in una sorta di macchina del tempo che si porta ad esplorare le fasi di vita del nostro pianeta. Un’esperienza da fare per viaggiatori curiosi, famiglie in viaggio e per chiunque abbia a cuore il nostro pianeta.

Glasgow, the green city

Spostarsi da Edimburgo a Glasgow in modo sostenibile è più che fattibile visto che la rete ferroviaria collega alla perfezione queste due città. E dopo? Glasgow offre una vasta rete di piste ciclabili e di noleggio di bici e e-bike a prezzi molto convenienti. In alternativa, la rete di trasporto pubblico di Glasgow è altrettanto eccellente Anche per quanto riguarda Glasgow, le attrazioni classiche sono innumerevoli e meritevoli di molte visite. Glasgow è green fin dal suo nome: in Gaelico scozzese la parola Glaschoo – da cui deriva il nome della città – significa “il mio spazio verde”. Con un nome così, non stupisce che la città sia da anni nelle top 10 tra le città sostenibili da visitare.

Un punto di riferimento culturale della città è il Riverside Museum, lo splendido edificio pensato dalla grande Zaha Hadid e studiato per essere la nuova sede di quello che fu il museo dei trasporti già presente in città. Progettato nel 2015, quell’edificio già guardava avanti già alla posa della prima pietra. Attualmente è stato insignito del Gold Award dalla commissione Green Tourism di Visit Scotland e ospita spesso mostre ed esibizioni temporanee a tema sostenibilità.

Prima di ripartire da Glasgow, una visita al Kelvingrove Park, uno dei polmoni verdi della città, è più che d’obbligo. Un parco pubblico (e quindi gratuito) capace di farsi museo all’aria aperta con il percorso fatto di sculture che ricordano persone importanti per la storia, non solo della città, e con piante che, per esempio, rendono omaggio alle prime suffragette della storia.

Un parco nazionale: Loch Lomond & Trossachs National Park

Può un viaggio sostenibile in Scozia non attraversare e far vivere un parco nazionale? Certo che no! Il noleggio di auto elettriche è molto in uso in Scozia e ci sono svariate possibilità di ricarica, soprattutto all’interno dei parchi nazionali. Il Loch Lomond & Trossachs National Park è a breve distanza da Glasgow e offre sicuramente molte esperienze a tema sostenibilità. Il parco nazionale fa parte di quelle che potremmo chiamare “aree buie” della Scozia ma il nome inglese rende meglio: Dark Skies Area. La Scozia vanta alcune delle aree britanniche di maggiore estensione di questo tipo e fare un viaggio in questo parco nazionale offre la possibilità di osservare le stelle, anche nelle corte notte estive di cui gode la Scozia. Perché non passare una mezza giornata a fare trekking nel parco e, di sera, dedicarsi un po’ alle stelle? L’istituzione delle aree Dark Skyes non solo ha contribuito a preservare alcune zone naturali ma ha anche regalato la possibilità a tanti astrofili di vivere un viaggio alimentando anche la propria passione più grande.

Oban: quando la sostenibilità soddisfa ogni appetito

Oban è uno di quei luoghi della Scozia conosciuti per l’omonimia con il suo prodotto principale: il whisky. Di per sé, invece, il prodotto principale di Oban – senza nulla togliere al single malt – è il pesce. Soprattutto in estate, Oban si trasforma nella destinazione perfetta per ogni viaggiatore buongustaio. Il pesce arriva direttamente al porto dove viene pulito a dovere dai Fish Monger locali e direttamente cucinato nei chioschi presenti proprio sulle banchine del porto. Come se questo non bastasse, Oban vanta alcuni ristoranti di primordine, tra cui possiamo ricordare Ee Usk (che si pronuncia Isk). Si tratta di un ristorante dall’ambiente moderno e accogliente dove viene regolamente preparato il pescato del giorno.

Cosa fare ancora a Oban in modo sostenibile? Camminare.

Proprio dai moli della città parte una passeggiata costiera molto facile da seguire e adatta a tutti i tipi di allenamento. La prima tappa del cammino (circa a 40 minuti da Oban) è la spiaggia di Gavanan, un luogo da cui godere di una vista privilegiata sull’antistante Isola di Mull. Proseguendo per circa lo stesso tempo si arriva al Castello di Dunstaffnage, un luogo pieno di fascino che vale la pena di visitare. Volendo, si può tornare a Oban in autobus da lì.

Nc’ Nean: il lato green del whisky scozzese

Visitare Oban e non andare in distilleria può sembrare un’eresia ma c’è un buon motivo: a due ore e mezza di distanza da Oban, in un viaggio che ha qualcosa di magico per le terre che si attraversano, c’è la distilleria più sostenibile di tutta la Scozia. Il suo è un nome strano; Nc’Nean e si trova nel territorio della Morvern Peninsula, nel territorio delle West Highlands. In linea d’aria, la distilleria non è così distante da Oban ma la caratteristica costa frastagliata e meravigliosa della Scozia Occidentale impone percorsi più lunghi, ripagati da un paesaggio senza pari. Le strade per raggiungere la distilleria sono due, una delle quali prevede l’uso del ferry per l’Isola di Mull. Questa distilleria produce ciò che chiama “slow whisky” e ha messo al centro della sua mission proprio la sostenibilità ambientale.

Consigli per il ritorno verso Edimburgo
Parafrasando un detto molto noto al pubblico italiano, tutte le strade, in Scozia, prima o poi portano a Edimburgo o a Glasgow. Tornare da Edimburgo a Oban offre varie opzioni. Un buon GPS e una mappa stradale della Scozia – che indichi anche i punti di ricarica o i distributori di benzina – sono sempre degli ottimi amici in un viaggio alla scoperta di un territorio così.

Compiendo un vero e proprio Coast to Coast scozzese, potresti puntare alla città di Dundee, dove verrai accolto da un altro museo davvero degno di nota: il V&A Dundee, con il suo edificio spettacolare che custodisce collezioni legate al mondo del design, dall’industriale fino alla moda.

Volendo aggiungere un pizzico di classicità e storia, puoi puntare su Stirling: luogo di re e regine, nonché di battaglie epiche.

 

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Silvia Bocciarelli

silvia.bocciarelli@visitbritain.org